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Disturbi dell'apprendimento, si rafforza la collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale

Diagnosi precoce e supporto tempestivo a bambini e famiglie. Dislessia e disgrafia tra i disturbi più diffusi
dal sito del Comune di ModenaDislessia, disgrafia, discalculia, ovvero difficoltà a leggere, scrivere e svolgere agevolmente operazioni di calcolo. Sono alcuni dei più diffusi Disturbi specifici dell’apprendimento - i cosiddetti ‘Dsa’ - con i quali si confrontano bambini, famiglie, educatori, psicologi e pediatri.
Secondo i dati forniti dall’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, nell’anno scolastico 2018/2019 i casi accertati di Dsa tra gli alunni delle scuole della regione erano 29.812. Effettuare una diagnosi precoce permette, dunque, di individuare nei bambini, già all’inizio del percorso scolastico, i primi segnali di disturbi legati all’apprendimento, per poi procedere con la valutazione specialistica.
 
Va in questa direzione il protocollo, a firma Regione Emilia-Romagna e Ufficio Scolastico Regionale, approvato dalla Giunta regionale e che viene rinnovato per tre anni. Si tratta del secondo protocollo in materia di individuazione dei casi sospetti di Dsa, dopo un primo siglato nel 2015, che conferma ruoli e funzioni dei vari attori chiamati in causa nel percorso di prima diagnosi dei disturbi.
 
Obiettivo dell’accordo è la rapida presa in carico dei bambini che presentano difficoltà nello svolgimento delle attività scolastiche, già a partire dai primissimi anni della scuola dell’obbligo. La diagnosi precoce aumenta, infatti, la probabilità di recupero delle competenze e previene i disagi che potrebbero insorgere nel percorso di apprendimento. L’intesa prevede che la prima azione di individuazione venga effettuata dagli insegnanti, sulla base delle Linee guida proposte nell'intesa, nel corso dei primi due anni della scuola elementare. Riguardo a tempi, modalità e compiti delle istituzioni coinvolte nell’individuazione dei casi sospetti di Dsa (Ufficio Scolastico Regionale e Assessorato alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna), è confermato quanto previsto nella precedente intesa.
 
Dati regionali e nazionali
I casi accertati di Dsa nell’anno scolastico 2018/2019 tra gli alunni delle scuole dell’Emilia-Romagna rappresentano circa il 4,8% del totale della popolazione scolastica regionale (615.547 alunni). Tra questi, 5.280 riguardavano bimbi delle primarie, 10.120 delle secondarie di I grado (medie) e 14.412 i ragazzi delle secondarie di II grado (superiori).
 
Una percentuale allineata a quella di altre regioni del nord, come Lombardia, Piemonte e Liguria, e più alta rispetto a quella nazionale, grazie all’efficacia del sistema diagnostico; infatti, secondo gli ultimi dati pubblicati lo scorso giugno dal Miur (Ufficio Statistica e Studi pubblicati) e relativi all’anno scolastico 2017/2018, in Italia gli studenti con Dsa erano 276.109 su 8.582.920 frequentanti, con una percentuale di circa il 3,2% rispetto all’intera popolazione scolastica.
 
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Approfondimenti
Dalla diagnosi alla valutazione specialistica
Il rinnovo dell’intesa con il mondo della scuola è un ulteriore passo avanti per tutelare i bambini con disturbi di apprendimento. Mettiamo a disposizione strumenti per l’individuazione precoce di questi deficit e il recupero delle abilità scolastiche degli alunni. La tempestività è una delle variabili più rilevanti per garantire l’efficacia degli interventi di potenziamento didattico e il conseguente miglioramento del percorso scolastico, ed è altrettanto importante creare da subito un dialogo costruttivo con la famiglia
 
SERGIO VENTURI
assessore Politiche per la salute
Con questa intesaproseguiamo nell’attivazione della legge n. 170/2010, che tutela gli studenti con Dsa e prevede interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti sulla base di intese regionali. Le scuole hanno attivato laboratori didattici di potenziamento a favore degli alunni che, nei primi anni di scuola primaria, abbiano manifestato difficoltà; nel caso in cui tali difficoltà persistano, la scuola può suggerire alla famiglia di richiedere all’Asl una valutazione diagnostica. La collaborazione scuola e sanità ha consentito buone pratiche. Daremo continuità alla strada intrapresa per il successo formativo dei nostri bambini
 
STEFANO VERSARI
direttore generale Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia-Romagna
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 pubblicato il 5 dicembre 2019 11:58 — ultima modifica 5 dicembre 2019 11:58

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